Ci sono sempre tanti buoni motivi per comprare libri usati: me ne sono venuti in mente 7 e ho provato a parlarvene un po’, con lo spirito di ex studente e di appassionato al limite del patologico!
- Sei uno studente universitario e il tuo professore ha inserito nel programma d’esame un libro introvabile? Dovrai allora girare tante librerie e forse non basteranno: dovrai sondare anche ebay e altri siti di e-commerce. Se un libro è fuori catalogo, spesso l’unico modo per poterlo sfogliare tra le proprie mani è acquistarlo usato. Non è detto che le biblioteche ne abbiano una copia, o talvolta richiederlo in prestito è talmente complicato che si è tentati di desistere;
- Scoprire autori e libri dimenticati. La vastissima offerta libraria di una qualsiasi libreria spazierà sempre su ciò che gli editori decidono di pubblicare in un dato momento storico, insomma sugli autori che potremmo definire di “moda”. Acquistare libri usati permette invece di ramificare le proprie ricerche nelle profondità dei secoli passati, e consente di pescare rarità che forse nessun editore pubblicherà di nuovo;
- Il collezionismo delle prime edizioni. A volte si pensa che ogni libro acquistato debba essere letto dalla prima all’ultima riga prima di passare al successivo, che accumulare pile di libri sul comodino sia un peccato grave e uno spreco di denaro. Un altro modo di vedere la questione è quello di acquistare libri non solo per leggerli o consultarli, ma anche per concedersi il piacere di possedere un oggetto dalla veste editoriale curata, un’opera letteraria di pregio nascosta in qualche mercatino, proprio come un collezionista d’arte è sempre alla ricerca di opere d’arte di cui ignora persino l’esistenza prima di rimirarla tra le mani;
- Sfogliare un libro usato significa anche entrare in punta di piedi nella vita del precedente proprietario. Intanto vi accomuna la scelta dello stesso libro, vuoi per motivi di studio, per svago o per la comune passione verso lo stesso autore. Inoltre, se il primo lettore ha effettivamente letto quel libro e non si è limitato a sfogliarlo, può aver preso appunti, usato fiori o biglietti del bus come segnalibri, apposto il proprio nome e una data in prima pagina, sottolineato due pagine o tutto il sottolineabile. Alcuni bibliofili inorridiscono alla vista di libri molto “vissuti”, ma a volte è bello anche “indagare” per un attimo, come fosse un gioco, sulle letture e un po’ anche sulla vita di un’altra persona.
- La bellezza delle vecchie copertine. Si mettano l’anima in pace i creatori delle copertine di certi grandi editori (non occorre fare nomi, credo): per quanto si sforzino di rinnovare l’immagine associata a un classico, certe edizioni del passato rimangono insuperabili. E non lo dico perché sono un nostalgico senza motivo, ma perché spesso queste copertine erano disegnate da grandi artisti scelti proprio per questo compito.
- Chi legge probabilmente è sensibile anche a grandi problemi del nostro tempo, come l’inquinamento: circondati, come siamo, da carta (e non solo) e quindi anche da libri talvolta pubblicati solo per riempire gli scaffali, possiamo far rivivere la carta del passato e trovare quello che avevamo sempre cercato scavando nella soffitta dei nonni.
- Semplicemente costano meno dei libri nuovi. Escluse le rarità che hanno anche un valore collezionistico, poter acquistare libri a 2-3 euro, o a volte meno, rispetto a un tascabile che costa oramai non meno di dieci euro, è un grande sollievo per le tasche e la coscienza di bibliofilo sempre alla ricerca della grande occasione da accaparrarsi.
E i vostri buoni motivi, quali sono? Perché acquistate libri usati o perché, magari, preferite invece le librerie delle grandi catene?